martedì 28 febbraio 2017

No al (bio?)gas/metano a Roma



COME RESPONSABILE DEL COMITATO "ALTERNATIVA SOSTENIBILE" E CORRESPONSABILE DEL "COORDINAMENTO RIFIUTI ED ENERGIA LAZIO", HO RITENUTO OPPORTUNO INTERVENIRE E RISPONDERE AL POST/VIDEO DELL' ASS.RA ALL'AMBIENTE DI ROMA, PINUCCIA MONTANARI, CRITICANDO LA SCELTA E LA VOLONTA' DI REALIZZARE ALCUNI IMPIANTI PER IL TRATTAMENTO ANAEROBICO DEI RIFIUTI CON PRODUZIONE DI (BIO?)GAS/METANO. 
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Continueremo, con coerenza, a portare avanti e diffondere le nostre idee a tutela della salubrità delle popolazioni involontariamente coinvolte. Gli impegni elettorali presi in campagna elettorale e le Linee Guida sui Rifiuti elaborate e fatte proprie dalla sindaca Raggi e dal Consiglio Comunale ad agosto 2016, puntavano al "Recupero di materia e non al Recupero di Energia" . Continueremo in ogni sede ad opporci a tali scelte, dando la corretta informazione a chi, ancora, ha dubbi in proposito.
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Il commento scritto sulla pagina fb della Montanari.
Quante falsità e parziali informazioni, la necessità di risolvere in tempi brevi l''incapacità storica di gestire i rifiuti a livello romano e regionale, non si risolve con la realizzazione di inutili e inquinanti impianti anaerobici a (bio?)gas/metano/idrogeno... con produzione di "Ammendante compostato" e non "Compost di alta qualità" , buono forse per i florovivaisti non certo per la produzione di prodotti agricoli da tavola (orti e/o coltivazioni biologiche) . E non è la scelta di farne (solo) due o tre che mette al sicuro la salubrità dei cittadini e le volontà economiche-espansionistiche di qualche "controllata" . Si rispettino gli impegni elettorali e le linee guida sui rifiuti recitate dalla Raggi nel Consiglio Comunale di agosto convocato ad hoc, e si evitino queste boutade pubblicitarie condite di "spintanei" e contestabili tecnicismi. La giunta regionale , ass.re Buschini in testa, gongola per il contributo al "loro" Piano Rifiuti, la scuola di Monza e tutto il mondo Rifiuti Zero assurge ad un ruolo che non gli compete, usando Roma come grimaldello nazionale per imporre l'ultima fase dell'Economia Circolare (Il RECUPERO DI ENERGIA) e i Comitati Ambientalisti Romani e Laziali dissotterrano l'ascia di guerra. Auguri.

Giancarlo Ceci per "Alternativa Sostenibile"


sabato 25 febbraio 2017

Nel Lazio manca il piano per gli impianti di cremazione



NEL LAZIO MANCA IL PIANO PER GLI IMPIANTI DI CREMAZIONE. LA GIUNTA FA RICADERE LE RESPONSABILITA’ SUL CONSIGLIO REGIONALE SEMPRE A GUIDA PD.
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Presidente Zingaretti c’è o ci fa ? Sono troppe le cose che “il consiglio regionale” gestisce o vorrebbe gestire in motu proprio, per esempio i RIFIUTI E I CREMATORI.
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Con le battaglie dei cittadini e il contributo formativo/informativo del nostro Comitato, esternato in conferenze specifiche sul tema , abbiamo contribuito a bloccare gli impianti di Cremazione previsti a Rocca Priora, San Cesareo e Ciampino e a far recedere chi ne voleva prevedere uno anche a Pomezia. In questo siamo stati supportati dai residenti e dalla consigliera regionale Silvana DeNicolò che ad ogni occasione e per ogni realtà interrogava la Giunta Regionale sulla necessità, prevista per legge , di sviluppare uno specifico Piano per i fabbisogni impiantistici dell'intera regione. La risposta alle interrogazioni è fuorviante o addirittura pleonastica al punto di scaricare il problema sulle inefficienze del Consiglio Regionale che non calendarizza la proposta di Legge R.
Ci chiediamo e chiediamo al presidente Zingaretti : il Consiglio e il suo presidente è come lei appartenente al PD, ma da quanto la Giunta fa sapere , non siete in grado di gestire l'operato di via della Pisana. Sui due temi, RIFIUTI e CREMATORI, notiamo un certo attivismo e nervosismo che ci preoccupa conoscendo ormai le mire e gli obbiettivi, chiari definiti e assolutamente non condivisibili. Noi come cittadini e attivisti ambientali quotidianamente continueremo a controllare dall'esterno ma ci piacerebbe, se lei non è corresponsabile, che ci fosse un maggior controllo anche nel vostro interno
 
Alternativa Sostenibile
 
 

venerdì 24 febbraio 2017

Pubblicato il decreto sul compostaggio di comunità



PUBBLICATO IL DECRETO SUL COMPOSTAGGIO DI COMUNITA'
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Sono anni che ci battiamo per questa pratica di civiltà. Intercettare il rifiuto organico e trasformarlo in vero Compost, contribuisce ad eliminare gli impattanti e profittevoli impianti anaerobici con produzione di biogas/biometano. E' stato premiato anche il nostro sforzo di pubblicizzazione e coinvolgimento di una folta schiera di parlamentari.
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E’ stato pubblicato, il 24/2/2017, sulla Gazzetta Ufficiale n.45, il Decreto sul Compostaggio di Comunità del Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del mare.
Il Decreto è una importante base normativa, previsto dall’articolo 38 della legge 221/2015, che offre l’occasione per la diffusione del compostaggio a piccola scala, la costruzione di capacità in comunitàsmart, la riduzione dei costi economici e ambientali del trattamento della frazione organica del rifiuto.
La Legge e il relativo Decreto erano nell’aria da anni, rivisti, fermati, sostenuti, emendati, integrati e ora finalmente pubblicati. Per molti di noi, che ne hanno seguito l’iter, rappresenta una svolta che offre una opportunità che comunque va seguita e diffusa. Il nostro Comitato si impegna da subito a sostenerne la diffusione in tutti i contesti possibili, soprattutto a livello regionale vista l'elaborazione in corso del Nuovo Piano dei Rifiuti.
Assessore all'ambiente Buschini, stiamo arrivando.

Alternativa Sostenibile
 
 

mercoledì 22 febbraio 2017

Truffa degli incentivi alle "rinnovabili"



TRUFFA DEGLI INCENTIVI ALLE " RINNOVABILI" (pagati da noi sulle bollette di luce e gas). ======================================. =========Nel 2015 il GSE (Gestore Servizi Energetici) ha effettuato 3.464 accertamenti sugli impianti ammessi ai vari meccanismi di incentivazione delle fonti rinnovabil (inceneritori, impianti produzione biogas/metano e centrali a biomasse compresi) e sugli interventi per l’efficienza energetica che hanno goduto di agevolazioni. I sopralluoghi e le verifiche documentali hanno riscontrato violazioni in 504 procedure, pari al 17,5% del totale.
L’attività di controllo ha permesso di avviare il recupero di 106 milioni di euro di incentivi percepiti indebitamente dagli utenti e di evitare un esborso complessivo di 240 milioni di euro.
In base alla normativa vigente l’accertamento della violazione dei requisiti può comportare, oltre alla restituzione delle somme percepite indebitamente e al decadimento dal meccanismo d’incentivazione per il periodo residuo, sanzioni comminate tramite la segnalazione delle irregolarità all’AEEGSI. Nel corso del 2015 l’attività di recupero dei crediti ha portato il GSE a notificare 24 decreti ingiuntivi.
I controlli sulle unità di cogenerazione ad alto rendimento dei Certificati Bianchi sono stati 51, altre 5 verifiche sono state effettuate sugli impianti di cogenerazione per il teleriscaldamento che hanno richiesto i Certificati Verdi.
Le verifiche sugli interventi di efficienza energetica sono state 146 per quanto riguarda il meccanismo dei Certificati Bianchi e 79 per il Conto Termico. Per compiere gli accertamenti il GSE si è avvalso della collaborazione della Guardia di Finanza, che ha attivato un presidio fisso presso la sede del Gestore, ottenendo l’accesso al database degli impianti per accelerare le procedure di verifica e incrociare i dati.
Restiamo in attesa dei dati relativi all'anno 2016

Alternativa Sostenibile
 
 

martedì 21 febbraio 2017

Aumenti sulle bollette elettriche



BOLLETTE ELETTRICHE – DAL 1° MARZO 17 MILIONI DI FAMIGLIE SUBIRANNO AUMENTI FINO AL 30%.
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“Garantirà vantaggi ai consumatori” e “consentirà all’Italia di allinearsi all’Europa”, dice il presidente dell’Aeegsi, Guido Bortoni, che stima risparmi per 5,7 milioni di clienti.
“A noi risulta esattamente il contrario, dal 1° marzo ci saranno aumenti fino al 30%” rispondono le associazioni dei consumatori e il mondo delle energie rinnovabili, secondo cui, tra l’altro, la riforma è anche una tegola per il settore dell’efficienza energetica.

sabato 11 febbraio 2017

Legambiente a tutto Biogas e Biometano




DOVE C’È PUZZA DI BIOGAS/BIOMETANO, OTTENUTO DAL TRATTAMENTO DEI RIFIUTI, C’È PUZZA DI AFFARI E DI POLITICA E SPESSO, TROPPO SPESSO, C’È “ODORE” DI LEGAMBIENTE
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Legambiente, in sintonia con il ministro dell’ambiente Galletti e con tutto il PD, non paga di volere fortemente gli inceneritori di rifiuti, pretende di impestare l’Italia con pericolosi e inquinanti impianti di produzione di gas metano. La loro visione della “Economia Circolare” e della lotta ai cambiamenti climatici, passa necessariamente per un inutile, infestante, ma altamente redditizio (leggasi incentivi da noi tutti pagati) Recupero di Energia. Su scala nazionale vorrebbero utilizzare i rifiuti organici e i sottoprodotti agricoli per produrre 8,5 miliardi di metri cubi di biometano. La politica renziana, ha rafforzato questa disgraziata ipotesi e le conseguenze le viviamo giornalmente sui nostri territori. Sono state presentate proposte impiantistiche a Gallicano, Artena, Genazzano, Aprilia, Pomezia, Ardea, Roma, Latina, Anagni, Ferentino, ANZIO … In molte di queste realtà, ultima Anzio, Legambiente avvicina alcuni sprovveduti e non informati cittadini proponendosi in ausilio alle loro battaglie. Conosciamo i mandatari e i mandanti e sappiamo che il loro obbiettivo è di addomesticare la popolazione e far loro digerire, gli impianti, perchè descritti come "indispensabili e innocui", contro i quali stanno lottando.
Per chi non conosce alcuni risvolti di questa associazione proponiamo la lettura di un'interessante articolo del 2014 di Luigi Franco (Il Fatto Quotidiano) contro il quale, non ci sembra, ci siano state contestazioni da parte di Legambiente.


Alternativa Sostenibile

Morti sul lavoro





Ogni anno circa il 30-40% delle denunce delle morti sul lavoro pervenute all’INAIL non vengono riconosciute come tali. Molte altre morti per infortunio sulle strade e in itinere di lavoratori non assicurati non sono considerate da nessuno. Artigiani e tutti i lavoratori con partite iva individuali, agenti di commercio, molti agricoltori schiacciati dal trattore non dipendenti, poliziotti, carabinieri, vigili del fuoco, soldati, ecc. Lavoratori in nero. Lavoratori che non hanno neppure “l’onore” di essere considerati come tali, "morti sul lavoro".
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Caduti, schiacciati, carbonizzati, avvelenati. Leonardo Scarpellini 25 anni. Francesco Leo, 24. Andrea Dalan, 40. Michele Di Lorenzo, 37. Emanuela Viezzer, 52. Antonio Galvano, 39. Daniele Finotti, 59. Sono solo alcune delle sessantasette persone che hanno perso la vita sul lavoro dall'inizio dell'anno. Non tutte le loro storie sono raccontate da giornali e tv. Ma l'affronto finale è che molti di quei morti scompariranno letteralmente dalle statistiche nazionali, la loro fine resterà avvolta per sempre nella nebbia. Semplicemente perché quei lavoratori non erano iscritti all'Inail o erano irregolari. E dunque rimangono e rimarranno invisibili.
Le storie delle morti bianche (ma che ci sarà poi di bianco in quelle morti?) si ripetono in un rituale tanto crudele quanto prevedibile. Francavilla, Brindisi: stritolato da una pressa utilizzata per comprimere i rifiuti. Trapani: precipitato nel locale macchine di un aliscafo. Massalengo, Lodi: infilzato da un muletto durante operazioni di scaffalatura. Vazzola, Treviso: caduta all'interno di una tramoggia usata per miscelare il cemento.
Ci sono le storie, tutte ugualmente spaventose. E poi ci sono le statistiche, che mai come in questo caso tradiscono tutta la loro freddezza. L'Inail è l'istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.

mercoledì 8 febbraio 2017

L'inquinamento del depuratore ACEA e dell'impianto a Biometano di Artena



ARTENA - IMPIANTO RIFIUTI "GREEN PARK" CON PRODUZIONE GAS-METANO. I TERRENI CIRCOSTANTI L'AREA INTERESSATA DAL PROGETTO, RISULTANO CONTAMINATI DAL DEPURATORE ACEA. IL SINDACO E' COSTRETTO AD EMETTE ORDINANZA A TUTELA DEI CITTADINI.
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per il campione prelevato a monte,e Berillio,Rame,Piombo Zinco,Tallio e idrocarburi pesanti C>12, per il campione prelevato a valle (metalli pesanti e idrocarburi). Precedentemente si erano riscontrate presenze anche di Zinco e solventi Clorurati. Alla luce dei risultati delle suddette analisi, la Città Metropolitana di Roma Capitale ha richiesto agli Enti (Regione Lazio, Direzione Dipartimento IV—“Servizi di Tutela e Valorizzazione
dell'Ambiente della Città Metropolitana di Roma Capitale, al Comune di Artena, Procura della Repubblica, ARPA LAZIO) di attivare tutte le procedure previste dall'art. 242 del D.Lgs 152/2006; Il sindaco di Artena, da parte sua, ha emesso la seguente ordinanza a fine dicembre 2016 e della quale siamo venuti a conoscenza in questi giorni: 
“ORDINANZA CONTINGIBILE E URGENTE A TUTELA DELLA SALUTE PUBBLICA E DELL'AMBIENTE-DISPOSIZIONI PER L'INTERDIZIONE ALLA COLTIVAZIONE, COMMERCIALIZZAZIONE DI PRODOTTI AGRICOLI E DIVIETO DIPASCOLO SUI TERRENI INTERESSATI DALLA CONTAMINAZIONE DA SOSTANZE INQUINANTI , ALL'USCITA DEL DEPURATORE IN LOCALITA' "VALLESCHIARA-COLUBRO".” Continua la nostra battaglia in Conferenza dei Servizi dove , anche e soprattutto in questo caso, verificheremo le "reali disponibilità" all'accettazione dell'ipotesi impiantistica da parte degli "ambientalmente confusi e sfuggenti" sindaci di Artena e Lariano.

Alternativa Sostenibile


lunedì 6 febbraio 2017

Isole di plastica galleggianti




ISOLE GALLEGGIANTI DI PLASTICA, PIÙ PICCOLE DI QUELLE OCEANICHE, ANCHE NEL MEDITERRANEO.
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La presenza di plastica nel Mediterraneo raggiunge i livelli di massima concentrazione nel tratto compreso tra Corsica e Toscana, dove raggiunge un rapporto di 10 chilogrammi di materiali plastici per ogni chilometro quadrato. Un dato quattro volte quello registrato nel Pacifico.
L’allerta è stata lanciata con la pubblicazione di uno studio, apparso su Nature/ScientificReports e condotto dall’Istituto di scienze marine del Consiglio nazionale delle ricerche di Lerici (Ismar-Cnr) in collaborazione con le Università di Ancona, del Salento e Algalita Foundation (California).
Per la prima volta sono stati individuati i polimeri che costituiscono la microplastica galleggiante in mare e la loro distribuzione, si tratta soprattutto di polietilene e polipropilene, ma anche di frammenti più pesanti come poliammidi e vernici, oltre a policaprolactone, un polimero considerato biodegradabile.
Ogni anno nel mondo vengono prodotti circa 300 milioni di tonnellate di plastica e si pensa che fino a 12 milioni di tonnellate finiscano in mare. La microplastica è costituita da quei frammenti di plastica più piccoli di 2 millimetri che, per quanto non visibili ad occhio nudo, sono stati trovati a galleggiare pressoché ovunque nel Mediterraneo, con concentrazioni tra le più alte al mondo.
Nel vortice subtropicale del Pacifico settentrionale nel 1999 sono stati stimati circa 335.000 frammenti di plastica per km2, mentre in Mediterraneo si parla di una media di circa 1.25 milioni. Nel tratto di mare tra la Toscana e la Corsica è stata rilevata la presenza di circa 10 kg di microplastiche per km2, contro i circa 2 kg presenti a largo delle coste occidentali della Sardegna e della Sicilia e lungo il tratto nord della costa pugliese. (greenstyle)

Lazio Ambiente




DEMETRIO DE STEFANO, DIRETTORE GENERALE DI LAZIO AMBIENTE, SOCIETA' CHE GESTISCE GLI INCENERITORI E LA DISCARICA DI COLLEFERRO, SI E' DIMESSO. - O L'HANNO SCARICATO ?
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In realtà crediamo che è stato dimissionato e dal nostro punto di vista non per incompatibilità con la sua posizione in "Ambiente S.p.A. di Ciampino" come riportano i giornali, ma per incompatibilità vere con quella volpe di Daniele Fortini ex AD di AMA Roma e oggi consulente dell'assessore regionale all'ambiente Mauro Buschini. Il PD regionale , da mesi impegnato nella costruzione di una Hera Laziale, e prima delle elezioni regionali, ha la necessità di accorciare i tempi per entrare nel grosso business dei rifiuti rafforzando la struttura tecnica con lo stesso Fortini che potrebbe subentrare a De Stefano, gestire una probabile svendita degli inceneritori di Colleferro ad ACEA e continuare a garantire alla irresponsabile amministrazione di Colleferro il "Ristoro Ambientale" per il trattamento (negli inceneritori) e abbancamento (nella discarica) dei rifiuti . E sono milioni di €uro/anno. Il tutto alla faccia e sulle spalle degli ignari e a volte consapevoli cittadini .
FERMIAMOLI.

Alternativa Sostenibile