martedì 21 marzo 2017

Il PIANO RIFIUTI REGIONALE: UNA SCATOLA VUOTA MA PIENA DI GAS...



COMUNICATO STAMPA del "Coordinamento dei Comitati Rifiuti-Energia del Lazio" (Alternativa Sostenibile ne è parte integrante)

Il PIANO RIFIUTI REGIONALE: UNA SCATOLA VUOTA MA PIENA DI GAS...
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Nonostante le continue dichiarazioni di presidente, assessore e dirigenti regionali tendenti a rassicurare cittadinanze preoccupate e comitati sul piede di guerra, il Piano Rifiuti della Regione Lazio, previsto e contrabbandato in anticipo come “virtuoso”, non riesce a vedere la luce, nonostante sia un obbligo di legge e nonostante ci sia incombente la minaccia della Commissione europea. E forse è meglio perché, da quel che è trapelato, si prevedono solo i consueti rinnovi di vecchi, inutili e superati impianti (discariche, TMB, inceneritori).
Di sicuro, visto quanto dichiarato dall’Ass.re Buschini il 10-1-2017 in Commissione Ambiente anticipando i “contenuti strategici del Piano”, ci sentiamo di condividere solo l’ultimo capoverso dove si riconosce che : “con la gestione rifiuti non si può scherzare...e quanto il settore sia esposto a condizionamenti indesiderati di illegalità… in una regione che per colpe e manchevolezze è stata commissariata per oltre dieci anni”.

ANZIO, COSA PENSIAMO DELLA RISPOSTA DEL D.E.P



ANZIO, COSA PENSIAMO DELLA RISPOSTA DEL D.E.P (Dipartimento Epidemiologico Regionale) AL SINDACO
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Strumentalizzazioni politiche sugli impianti di trattamenti vari dei rifiuti e sulle “pretese” dei comitati di impedire danni alla salute dei residenti.
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Su quanto sta succedendo ad Anzio in tema di impianti vari per il trattamento dei rifiuti, vorremmo dire la nostra. Come "Alternativa Sostenibile" abbiamo accettato di collaborare con il locale Comitato Anzio No Biogas con lo stesso spirito con il quale contribuiamo, gratuitamente, con tutte quelle associazioni-comitati o privati cittadini che da anni ci chiedono dei supporti tecnico/ambientali alle loro opposizioni a Centrali Elettriche, Inceneritori, Discariche, Impianti Biogas/Biometano ed altro dal sicuro impatto ambientale. Tutte le nostre azioni mirano alla tutela della salubrità dei cittadini e non solo perché è scritto nel nostro Statuto ma perché è stato il principio fondante della nostra organizzazione. 

DISCARICHE PER RIFIUTI - DOVE VOGLIONO LE CHIUDONO !



DISCARICHE PER RIFIUTI - DOVE VOGLIONO LE CHIUDONO !
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Dal 2014, Austria, Belgio, Danimarca, Germania, Paesi Bassi e Svezia hanno inviato praticamente nessun rifiuto urbano alle discariche, mentre Cipro, Croazia, Grecia, Lettonia e Malta ancora smaltiscono in discarica più di tre quarti dei propri rifiuti urbani.

I rifiuti urbani prodotti dagli italiani e smaltiti in discarica, nel 2015, sono circa 7,8 milioni di tonnellate, e fanno registrare una riduzione di circa il 15% rispetto al 2014 (quasi 1,3 milioni di tonnellate di rifiuti). Analizzando il dato per macroarea geografica, la riduzione maggiore si rileva al Nord (-26%), dove sono state abbancate circa 660 mila tonnellate in meno di rifiuti in discarica.
Al Centro, guarda caso, solo il 13% in meno ed al Sud solo il 12% di riduzione. Ci sarà o no un motivo ?

Alternativa Sostenibile
 
 

sabato 11 marzo 2017

L'avvelenamento da pesticidi


PESTICIDI, ONU: SOSTANZE SONO RESPONSABILI DI UN NUMERO STIMATO DI CIRCA 200MILA DECESSI ALL’ANNO PER AVVELENAMENTO ACUTO, IL 99% DEI QUALI AVVENGONO NEI PAESI IN VIA DI SVILUPPO
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Ricordiamo che in Italia il Glifosato è vietato dal 22 agosto 2016 in parchi pubblici e durante il periodo di pre-raccolta. Lo ha stabilito il Ministero della Salute,
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I pesticidi causano circa 200mila morti all’anno. È questo quanto emerge da un documento presentato nei giorni scorsi al Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite a Ginevra. Ad elaborarlo sono stati Hilal Elve e Baskut Tuncak, due inviati speciali dell’ONU.
Queste sostanze chimiche che vengono usate regolarmente in agricoltura sarebbero dannose per l’uomo e non sarebbero nemmeno necessarie ad aumentare la produzione agricola. Un’accusa molto pesante che sottolinea come l’esposizione cronica ai pesticidi possa causare diverse malattie come l’Alzheimer, il cancro e danni alla fertilità sia maschile che femminile.
A rischio sono quindi in particolar modo gli agricoltori e tutti coloro che vivono nei pressi delle piantagioni. Come hanno riferito i due inviati ONU:
Come se non bastasse i pesticidi sarebbero anche tra gli agenti più pericolosi per gli ecosistemi, modificando anche il naturale rapporto nel regno animale tra preda e predatore. Alcune sostanze chimiche, come spiegano gli esperti, resistono per decenni nell’ambiente e potrebbero anche essere tra le cause della mortalità delle api in tutto il mondo.
In conclusione gli studiosi specificano che l’utilizzo di pesticidi nell’agricoltura intensiva, che si dice sia necessaria per fronteggiare il fabbisogno alimentare mondiale, è inutile. Secondo la FAO la produzione di cibo attuale è in grado di sfamare 9 miliardi di persone, ma il problema è la diseguaglianza, la povertà e una non equa distribuzione degli alimenti.
Viste tutte queste ragioni gli esperti hanno così chiesto una regolamentazione dell’uso dei pesticidi con un trattato internazionale.
 
Alternativa Sostenibile 
 
 

Una curiosa telefonata su Colleferro


COLLEFERRO INQUINATA - SINTESI DI UNA CURIOSA TELEFONATA AL NOSTRO COMITATO DA PARTE DI UN ATTIVISTA AMBIENTALE LOCALE
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lui: ma è vero che ad Anzio avete costretto il sindaco a invocare il PRINCIPIO DI PRECAUZIONE contro gli impianti di trattamento rifiuti ?
***: certo, vediamo che sviluppo prende la vicenda
lui: ma si può applicare anche a Colleferro contro gli inquinamenti prodotti in zona ?
***: assolutamente si, fate in modo che il vostro sindaco assuma le sue responsabilità nei confronti della salute dei cittadini e si orienti ,inizialmente e almeno, verso la chiusura degli inceneritori
lui: ma così si perderebbero dei posti di lavoro
***: ma ci guadagnerebbero in salute tutti i cittadini di Colleferro e quelli dei paesi vicini ormai inquinati allo stesso livello
lui: così però Colleferro perderebbe 20.000 € al giorno di compensazioni ambientali. Il nostro sindaco non lo farà mai , sai la crisi economica, la spending review, le attività locali da finanziare , il carnevale, le feste di Natale, l’estate colleferrina. Credo proprio che dobbiamo tenerci gli inceneritori anche perché hanno detto che li ricostruiranno più sicuri e che non inquinano
***: evidentemente hanno convinto anche te che tra Ambiente e Sviluppo e tra Salute e Occupazione la cosa migliore da fare e mettere la testa sotto la sabbia finché non sei coinvolto direttamente. Per noi vivete in un contesto dove si perpetua una “consapevole offesa alla pubblica incolumità”.

NON SAPPIAMO SE SIAMO RIUSCITI A CONVINCERLO, DI SICURO NON HA CONVINTO NOI

Alternativa Sostenibile
 
 

mercoledì 8 marzo 2017

Principio di precauzione ad Anzio




ANZIO - IL SINDACO COSTRETTO AD INVOCARE IL PRINCIPIO DI PRECAUZIONE CONTRO GLI IMPIANTI (BIO)GAS/METANO A SALVAGUARDIA DELLA SALUBRITA' DEI CITTADINI.
Grande impegno in questa vicenda da parte del nostro comitato Alternativa Sostenibile e di Anzio No Biogas
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Riportiamo l'Ordinanza emessa :
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Ordinanza n. 2 del 6 marzo 2017
IL SINDACO
PREMESSO
CHE a nord del territorio comunale esiste una zona industriale denominata Località Padiglione sulla quale sono presenti da diversi anni insediamenti industriali di varia natura, e che stanno pervenendo numerose istanze per l’insediamento di nuove attività produttive finalizzate al trattamento dei rifiuti;

sabato 4 marzo 2017

Conferenza dei servizi per impianto Eco Transport di Anzio



Roma 2 marzo ’17.

Conferenza di Servizi -Area Metropolitana di Roma- per l'impianto ECO TRANSPORT di ANZIO ( recupero rifiuti vari da 55.000 ton/anno e movimentazione da 98.000 ton/anno).
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E’ stata accolta la richiesta avanzata dal nostro rappresentante Giancarlo Ceci di “Assoggettabilità del progetto (gestione rifiuti vari per una movimentazione di circa 100.000 ton/anno) a Valutazione di Impatto Ambientale - V.I.A.
Vedremo la risposta e la contromossa del proponente e ci attrezzeremo di conseguenza in vista del successivo incontro. Il punto cruciale è nella domanda fattaci da varie Amministrazioni in questi giorni: “Perché si vorrebbero tre impianti ad Anzio ?" si noti, a poche centinaia di mt. tra loro e con una SCUOLA frequentata da 350 bambini al centro. Noi la “motivazione (con nomi e cognomi)” la conosciamo, ma per farci aiutare giriamo la domanda alla locale Amministrazione, sicuramente più informata. Non si era mai vista una situazione del genere, ben tre proposte impiantistiche di trattamento rifiuti in un raggio di 500 mt. La prima con trattamento di materia organica varia e produzione (bio)metano , autorizzata e con un ricorso al TAR perso e con il prossimo inizio della realizzazione. Il secondo mega impianto, in valutazione e con nostro grande impegno di opposizione. Una situazione paradossale dove l'amministrazione di Anzio gioca un ruolo fondamentale e poco chiaro, il sindaco pubblicamente si dichiara favorevole a questi impianti, ma pressato dai cittadini si dice anche pronto a mettere in campo le soluzioni da noi e dal comitato Anzio No Biogas suggerite. Continueremo a contrastare gli impianti e a tutelare i cittadini in tutte le sedi e in tutti i modi possibili ma anche a chiederci : CUI PRODEST?, a chi giova un territorio a vocazione turistica sommerso dai rifiuti?

Alternativa Sostenibile
 
 

Il pellet dannoso per l'ambiente


BIOMASSE: IL PELLET E' DANNOSO PER L'AMBIENTE SECONDO UNO STUDIO INGLESE
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Il pellet rappresenta una minaccia per l’ambiente e non una fonte rinnovabile verde. A sostenere l’ipotesi di un clamoroso cambio di rotta in merito a tale biomassa è il Royal Institute of International Affairs, il cui studio porta la firma di Duncan Brack.
Secondo il rapporto l’impiego di pellet per gli impianti di riscaldamento o di produzione di energia elettrica (in Europa rappresenta, sostengono i ricercatori, il 65% della produzione totale da rinnovabili) si sarebbe dimostrato una fonte inquinante addirittura peggiore del carbone. Come ha sottolineato lo stesso Brack:
Il fatto che le foreste europee siano cresciute in estensione negli ultimi 20 anni non significa che tagliare piante per bruciarle non abbia un impatto negativo: è sbagliato pensare che reintegrando ciò che si taglia si ottiene un “riciclo continuo”. Un conto è se la legna viene tagliata per costruire mobili, un altro se la si brucia.
Alla base del cambio di orientamento sostenuto da Brack vi sarebbero anche errori nel calcolo delle emissioni corrispondenti. Un bilancio che risulterebbe squilibrato, come spiega lo stesso ricercatore:
C’è poi un fatto importante, in Europa il “valore” del carbonio non sottratto dall’atmosfera è calcolato al taglio della pianta, non quando la si brucia e tutto il carbonio assorbito viene restituito in una volta sola.
Questo comporta anche che se il pellet è importato dalla Russia, dagli Stati Uniti o dal Canada, nel momento in cui lo si brucia l’anidride carbonica prodotta è del tutto “fuori bilancio” perché il legno arriva da altrove. In più, nel conto le emissioni non rientrano mai quelle prodotte dal trasporto del legno stesso. 
greenstyle.